Bruno Garbini S.r.l.
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“Savino Garbini, il padre di Bruno Garbini, avvia l’attività di corriere, soprattutto verso Roma. Con le varie merci viaggiano anche i primi prodotti avicoli (uova e polli) destinati alle famiglie marchigiane trasferitesi nella capitale e nostalgiche dei sapori nostrani”.
Bruno Garbini, con il fratello Claudio, prematuramente scomparso, sviluppa la filiera avicola ad integrazione verticale. Nella compagine sociale entrano a pieno titolo Graziella Cola e Loretta Porcarelli.
Nascono il mangimificio, il mattatoio, le sale di lavorazione. Tramite il contratto di soccida con gli agricoltori-allevatori, si consolida il parco degli allevamenti.
Con la coltivazione del sorgo ad uso mangimistico si crea un caso tutto marchigiano in termini di utilizzo di materie prime alternative.
I prodotti della linea “Piatto svelto”, prodotti avicoli elaborati freschi, si trasformano nella “Le Sorprese del Borgo”, in un contesto nazionale ancora dominato da prodotti interi o sezionati. Le terze lavorazioni, ad alto contenuto di servizio, divengono l’innovazione principale del mercato avicolo in evoluzione.
Nasce il Marchigianello, il “ruspante” di alta qualità, che diventa un Marchio forte, radicato e ancora oggi presente. Il Marchigianello è il protagonista delle prime campagne televisive Garbini.
On air anche la campagna istituzionale Garbini “Polli freschi, sani e genuini…polli Garbini”. Gli spot, in onda sulle reti del centro Italia, diventano un tormentone televisivo: “Nello” e il suo “Pipini dà” raggiungono una grande notorietà.
Bruno Garbini concepisce il Progetto ARCA, Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente. L’idea dell’acronimo nasce, tra gli altri, con Mino Damato, conduttore de “Alla ricerca dell’Arca”, trasmissione Rai cult degli anni ’80.
Il progetto ARCA parte dalla visione del bacino idrografico prima della rivoluzione industriale in cui l’ambiente è preservato e in cui la casa colonica rappresenta un microsistema di riciclo di biomasse solide e liquide. Si praticano le rotazioni colturali e all’interno del bacino opera la sommatoria dei microsistemi delle case coloniche presenti. La qualità della vita, al tempo della mezzadria, è al di sotto dei bisogni primari.
Poi, nel dopoguerra, la rivoluzione industriale e la pesante meccanizzazione in agricoltura.
Il sole non rappresenta più l’unica fonte di energia e si interrompono l’equilibrio dell’ecosistema e una cultura agricola tramandata da millenni.
Si concentrano uomini e animali e quindi anche i loro rifiuti. Si interrompono le rotazioni colturali per passare alle monoculture favorendo l’effetto serra.
La pioggia e i fertilizzanti naturali, che generano la ricchezza dell’humus, cedono il posto ai fertilizzanti chimici determinando l’inquinamento dell’acqua di falda.
La qualità della vita è al di sopra dei bisogni primari ma a scapito di un degrado diffuso dell’ambiente che minaccia il benessere raggiunto.
L’approccio interdisciplinare al problema si pone l’obiettivo di conciliare la sviluppo con la salute del consumatore e con la salvaguardia dell’ambiente.
Nasce il Progetto ARCA, Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell’Ambiente, in grado di ristabilire l’equilibrio dinamico dell’ecosistema del bacino per una nuova qualità della vita per garantire contemporaneamente sviluppo, salute e ambiente e in cui un sistema agroalimentare integrato e localizzato possa offrire beni di consumo alimentari che, oltre alla funzione d’uso, incorporino il servizio ambientale.
L’interesse suscitato dal Progetto ARCA nei contesti agricolo, produttivo, ambientale, imprenditoriale e politico è suggellato dalla storica visita nelle Marche, presso gli stabilimenti Garbini, di una Commissione del Senato della Repubblica. Tra gli altri partecipanti, il Senatore Aroldo Cascia e il Senatore Luciano Barca. Un evento di grande impatto a premiare, oltre che il Progetto stesso, il territorio, l’agricoltura e l’agroindustria qui presenti.
Tra le prime sponsorship del Progetto ARCA troviamo i primissimi campionati di auto elettriche e l’esperienza a Lost Cave, negli Stati Uniti, di Stefania Follini all’interno dei progetti di Maurizio Montalbini, con la collaborazione della NASA.
Vengono attivati gli strumenti operativi per la realizzazione del Progetto ARCA:
PACE, pratiche agronomiche colturali ecologiche, un progetto di rotazioni colturali e concimazioni organiche.
BIOMASSE, il sistema di riciclo dei rifiuti prodotti nel territorio e raccolti in maniera differenziata quale concime organico non inquinato da metalli pesanti trattati con il sistema della fermentazione aerobica in un luogo centralizzato di compostaggio.
TAMP, trattamento avanzato tramite percolazione, che riproduce il ciclo naturale di percolazione delle biomasse.
APE, allarme di protezione ecologica, che si avvale delle tecnologie più avanzate in termini di controllo delle risorse ambientali. L’ispirazione per l’acronimo APE deriva anche dall’opera di vigilanza che le api, opportunamente dislocate, svolgono sul territorio.
Il Centro di Ricerca approfondisce le pratiche del progetto ARCA in collaborazione con i Ministeri Ambiente e Agricoltura, Regione, Università, CNR, CEE.
I progetti pilota ARCA sono localizzati nella valle dell’Esino nelle Marche, nella Piana di Navelli in Abruzzo e nel nuorese in Sardegna.
Assegnazione a Bruno Garbini, anche per il Progetto ARCA, del Premio Europeo per l’Agricoltura “Giovanni Marcora” edizione 1989. La manifestazione si svolge a Inveruno (MI) con il Patrocinio del Ministero dell’Agricoltura e il Cepam, il Centro Europeo Premio per l’Agricoltura Giovanni Marcora.
A cavallo tra la fine degli anni ’80 sino alla prima metà degli anni ’90, si struttura il sistema integrato agroalimentare Garbini: nasce il Team Aziende Garbini.
Viene realizzato il nuovo stabilimento di produzione di Castelplanio, struttura tecnologicamente all’avanguardia per i tempi.
Vengono acquisiti incubatoi e aziende di produzione di uova in Europa.
Il Team Aziende Garbini, con il Progetto ARCA Marche, diviene il capofila di: Eco Sistemi, con lo scopo di progettare, ricercare trasferire e diffondere know how per ambiente e agricoltura; Nutrendo, la specializzata nell’alimentazione animale e Nutrendo France per la fornitura dei riproduttori e delle uova da cova, Avicola Marchigiana, cooperativa di macellazione e trasformazione; Fertilia, che si occupa dei fertilizzanti organici dai lombrichi e dalla pollina; Cerealia, l’associazione dei produttori cerealicoli; AMAB, l’Associazione Marchigiana Agricoltura biologica, Amapi, l’associazione degli apicoltori marchigiani; il marchio “Sano e Marchigiano” dei produttori di bovini marchigiani; il Cu.Na.Co., l’Associazione dei Produttori cunicoli.
Per la progettazione e l’assistenza sono coinvolti, tra gli altri, la Facoltà di veterinaria dell’Università di Perugia, l’ISTAO di Ancona, le Facoltà di Ingegneria, di Agraria e di Medicina di Ancona, l’Istituto di biochimica e Centro Ricerche sulla nutrizione dell’Università di Bologna, gli Assessorati all’agricoltura e foreste delle Regioni Marche e Umbria, l’ENEA, la Facoltà di economia e commercio della Sapienza di Roma.
Vengono stipulati accordi con le cooperative e le industrie di trasformazione sul territorio.
In questi anni viene inoltre inaugurato il Progetto “Garbini & Partners”, in collaborazione con Federmacellai, dedicato al canale tradizionale al fine di rendere la macelleria di prossimità un punto vendita moderno e ad alto contenuto di servizio.
Le terze lavorazioni si trasformano nella “Fresca Gastronomia” con l’introduzione del flow pack senza PVC (minore impatto ambientale e maggiore sicurezza) e in atmosfera protettiva, per garantire più freschezza e shelf life.
La Garbini avvia la produzione dei prodotti avicoli di quarta e quinta gamma che acquisiscono le maggiori quote del mercato elaborati a beneficio dei canali a libero servizio, in fortissima espansione, della Grande Distribuzione e Distribuzione Organizzata.
La consacrazione del successo della “Fresca Gastronomia” avviene durante il Cibus di Parma 1994, quando, al Gruppo Garbini, viene assegnato l’Oscar Cibus per il packaging più innovativo nella sua funzione d’uso.
Apertura del segmento kids con i “Familysauri” e i “Braccio di ferro”. I prodotti, creati con materie prime di altissima qualità, sono dedicati specificatamente ai bambini, che hanno anche la possibilità di collezionare i simpatici gadgets on pack originali.
Su questa onda, dopo l’acquisizione da parte di Arena, nasceranno anche i Croccotoons, con i personaggi della Warner Bros protagonisti.
Altra grande innovazione è rappresentata dalla linea “Peruno”, le monoporzioni a peso fisso anch’esse oggetto di campagna TV e stampa.
Il Gruppo Garbini raggiunge i 200 circa miliardi di fatturato, 750 dipendenti diretti e circa 500 dell’indotto. Il polo avicolo marchigiano, composto dal Gruppo Garbini e dal collega/concorrente Gruppo Fileni, passa al quarto posto come importanza nel contesto nazionale, dopo le tre grandi aziende industriali Aia, Arena e Amadori. Il Gruppo Garbini viene acquisito da Arena, big player del mercato alimentare italiano ed europeo. Il Marchio Garbini viene valorizzato e rimane in essere, mentre il plant di Castelplanio focalizza la sua specializzazione nel prodotto avicolo elaborato di terza gamma, come da DNA storico.
Rimangono in gamma anche alcuni prodotti di quarta gamma dedicati al segmento kids e a quello etnico.